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Vanni: Bove, controlli fondamentali! Scopri perché atleti rischiano aritmie.

Un malore improvviso durante la partita Fiorentina-Inter riaccende il dibattito sulle emergenze cardiologiche nello sport, evidenziando l'importanza di una risposta rapida e controlli medici regolari per gli atleti.
Ludovica Rossi Dicembre 2, 2024

Vanni: Bove, controlli fondamentali! Scopri perché atleti rischiano aritmie. - (Credit: www.fcinternews.it)

Un evento drammatico ha scosso il mondo del calcio ieri, quando durante la partita Fiorentina-Inter un giocatore è stato colpito da un malore improvviso. Questo triste incidente ha riacceso i riflettori su questioni cardiologiche in ambito sportivo e ha suscitato domande circa l’importanza di una risposta rapida in questi frangenti. Per approfondire i dettagli, La Repubblica ha intervistato Simone Vanni, professore di medicina interna e d’urgenza a Firenze, il quale ha fornito chiarimenti importanti su questo argomento.

Sull’incidente avvenuto durante la partita, il professor Vanni non ha avuto dubbi: “Si tratta di un evento cardiologico.” Infatti, se è stato utilizzato il defibrillatore, ciò significa che c’era un ritmo cardiaco anomalo da correggere con questo dispositivo. Gli eventi che possono portare a una situazione del genere sono gravi: il calciatore potrebbe aver sperimentato una delle due aritmie cardiache potenzialmente letali, ovvero la fibrillazione ventricolare o la tachicardia ventricolare. In entrambi i casi, il cuore non è in grado di pompare adeguatamente il sangue, con conseguenze devastanti.

Ma non è solo il cuore a essere coinvolto in queste situazioni critiche. Il professor Vanni sottolinea che, come già accennato, un trauma toracico serio potrebbe anche provocare una contusione miocardica, dando il via a aritmie e complicazioni varie. Arrivare prontamente al defibrillatore e attuare le procedure necessarie è di vitale importanza. Il professionista sottolinea la rapidità della risposta, affermando che “il dato importante è che in quattro minuti il giocatore sia stato messo sul mezzo.” Questo è cruciale, perché più si attende, più aumenta il rischio di deterioramento della situazione. Infatti, ogni minuto che passa in caso di arresto cardiaco incrementa la mortalità del 10%.

La complessità delle morti improvvise

Nonostante il focus sull’aspetto cardiaco, non si può dimenticare che non tutte le morti improvvise hanno origine cardiaca. Il professore parla di altre potenziali cause, come emorragie cerebrali o la rottura dell’aorta. Questi eventi, purtroppo, possono verificarsi anche in atleti giovani e apparentemente in buona salute. L’intervento iniziale è quindi fondamentale non soltanto per affrontare un arresto cardiaco, ma anche per escludere altre condizioni tra le quali l’analisi dosi strumentali.

In questo senso, il tempo è un fattore cruciale. Come evidenziato dagli esperti, si può avere un’efficace cura già prima di giungere in ospedale se l’intervento è tempestivo. Il professor Vanni ricorda come l’uso tempestivo e appropriato del defibrillatore può fare la differenza tra la vita e la morte, e che la reazione immediata in queste situazioni può trasformarsi in un salvataggio. È incredibile, quindi, come il training e la preparazione del personale a bordo campo possano ridurre drasticamente gli effetti di un malore improvviso.

L’importanza dei controlli e della prevenzione

Un altro aspetto fondamentale emergente dal discorso del professor Vanni è la frequenza di incidenti cardiaci tra gli atleti. “La morte improvvisa nell’atleta è più comune, a parità di età, rispetto al resto della popolazione,” afferma. Questo potrebbe sembrare sorprendente, ma gli sforzi fisici intensi possono aumentare i livelli di adrenalina nel corpo, un fattore collegato a un incremento delle probabilità di aritmie. La regolarità dei controlli da parte di personale specializzato è quindi di primaria importanza.

In Italia, dal 1982 è obbligatorio effettuare controlli medici regolari per gli sportivi. Questi screening hanno dimostrato di essere efficaci e hanno portato a una notevole riduzione della mortalità in campo sportivo. “Come si possono intercettare queste aritmie? I test genetici possono rivelarsi decisivi,” aggiunge Vanni. Ciò significa che investire nella prevenzione e nei controlli medici non è solo una misura precauzionale, ma una vera e propria salvaguardia della vita dei giocatori. Talvolta, semplicemente, un’analisi accurata può prevenire catastrofi.

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